Che senso ha? È questa la domanda che dovrebbe orientare ogni singola scelta di un individuo, la sola domanda che gli permetta di spezzare le catene che la società e la tradizione gli impongono dalla nascita. Ogni individuo dovrebbe avere il diritto e il dovere di cercare e scoprire le proprie verità. Ciò che oggi viene chiamato con questo nome nove volte su dieci è pregiudizio, luogo comune, menzogna, illusione. È complesso, faticoso, doloroso, talvolta persino mortale crearsi una propria verità, autenticamente tale, ma è l’unica cosa che conta, e non può essere mai disgiunta da quella che, in definitiva, s’impone come l’unica verità certa accessibile all’uomo: l’insensatezza della vita.